Rissa e botte in campo. Provare a commentare ciò che è impossibile da comprendere. Quando la follia annebbia completamente la ragione
Il pericolo maggiore è quello di abituarsi alle mostruosità, alla violenza, alla sopraffazione, qualunque volto assumano di volta in volta. Ovunque accadano.
Non ci si può abituare all’orrore della guerra, a chi perde la vita in mare per scappare da una vita invivibile, ai femminicidi e a tutte le violenze, fisiche o psicologiche che siano. Allo stesso tempo non ci si può abituare a vedere la violenza, fisica e /o verbale lì dove vi dovrebbe essere soltanto serenità e sana competizione.
Le immagini provenienti dalla Turchia sono scioccanti perché parlano di una violenza inaudita per una partita di calcio. Ad aggravare ulteriormente il giudizio è il fatto che l’ignobile violenza sia avvenuta durante una partita della Super Lig turca, l’equivalente della nostra Serie A, in un ambito teoricamente, molto teoricamente professionistico.
L’incontro ha messo di fronte la squadra di casa, l’Ankaragucu ed il Rizespor. La partita è terminata 1-1 dopo che al 97°minuto la formazione ospite ha agguantato il pareggio. Al fischio finale dell’arbitro Meler è scattata la follia. Il presidente dell’Ankaragucu si è precipitato dalla tribuna al campo e ha colpito con un pugno in pieno viso l’arbitro, che è crollato a terra.
Ancora non contenti altri personaggi, forse anch’essi legati al club di casa, hanno continuato a colpire l’arbitro con pugni e calci. L’arbitro Meler è stato trasportato in ospedale, come riportato da rainews.it.
Gianpaolo Calvarese sulla violenza contro gli arbitri
L’ex arbitro, Gianpaolo Calvarese, ha commentato il terribile episodio verificatosi in Turchia ai microfoni di TvPlay: “Arbitri presi a pugni? Faccio fatica a ricordare episodi del genere – ha spiegato – nei maggiori campionati europei. E’ spropositato tutto quello che abbiamo visto. Qui non centra il calcio, la violenza va sempre eliminata“.
Quando accadono episodi di siffatta gravità le ripercussioni non tardano ad arrivare. “I ragazzi – prosegue Calvarese – non si iscrivono più ai corsi arbitrali perché hanno paura. La UEFA, per la prima volta nella storia, ha fatto una campagna di reclutamento per gli arbitri“. C’è bisogno di uno scatto culturale che si richiede sempre, ogni volta che accadono episodi di violenza.
Ma questo fatidico scatto non arriva mai, Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, sta cercando di porre un rimedio agli episodi di violenza chiedendo che i colpevoli vengano puniti con dei Daspo a vita. Innalzare le pene, sembra sempre l’unica soluzione possibile quando scoppia la violenza. Perché si rimane sempre in attesa di uno scatto culturale…