Dopo la separazione dallo storico coach Vincenzo Santopadre, il tennista romano ha rotto gli indugi: ecco chi è il prestigioso successore
Dopo la terrificante resa sul campo – nel 2023 è crollato in classifica dove ora occupa la posizione numero 92 del ranking ATP – l’anno solare, proprio sul finale, ha regalato un pieno di emozioni a Matteo Berrettini.
Prima la grande partecipazione, con tanto di sinceri ringraziamenti finali di Jannik Sinner, alla Final Eight di Coppa Davis, in qualità di gran consigliere e soprattutto di tifoso. Poi l’emozionante – perché tale è stata- separazione dal suo storico coach, Vincenzo Santopadre, che lo ha seguito sin dai suoi primi passi nel mondo del professionismo.
Una separazione dolorosa ma necessaria, a detta degli stessi protagonisti. La fine di una collaborazione, lunga 13 anni, che ha portato un giovane di belle speranze fino alla finale di Wimbledon nel 2021. Fino al numero 6 del mondo, nello stesso anno. E fino alle ATP Finals di Torino. Quando i maledetti problemi ai muscoli addominali – riemersi nella primavera del 2023 – sono stati il segnale che qualcosa stava per cambiare e non in meglio.
Matteo ha visto più di un demone. Impossibile dimenticare le lacrime del tennista romano all’uscita dal campo a Stoccarda, dopo esser stato umiliato – nel senso di severità del punteggio finale – dall’amico Lorenzo Sonego. Fu successivamente lo stesso Berrettini a tornare con grande sincerità sulla crisi di motivazioni, di fiducia, di voglia in senso stretto, che lo aveva attanagliato nel bel mezzo dell’estate.
Fu probabilmente anche grazie al suo storico coach – oltreché a Melissa Satta- che Matteo si riprese. Disputando un grande torneo di Wimbledon, unico squillo di un anno che poi gli ha presentato il conto a settembre. Quando è arrivato, nel bel mezzo degli Us Open, un altro infortunio.
Ha già iniziato a lavorare con lui in questi giorni, a Monte Carlo. Lo seguirà nella difficile avventura agli Australian Open. Quando, oltre a fare i conti con la presumibile fatica per i match al meglio dei 5 set, bisogna aspettarsi un sorteggio da brividi. Come detto, Matteo è lontano dall’ambire ad essere testa di serie nel primo Major dell’anno. Questo significa poter eventualmente affrontare un big già nel match di esordio.
Ci penserà, almeno questa è la speranza di tutti, il nuovo allenatore Francisco Roig a motivare Matteo. E a migliorarlo tecnicamente. Dopo aver collaborato per 17 anni – dal 2005 al 2022 – con un certo Rafa Nadal, il 59enne coach spagnolo era colui che gestiva tanti aspetti del gioco del campionissimo di Manacor.
Sempre presente sugli spalti ad ogni match del maiorchino, Roig è un nome di assoluto livello nel panorama tennistico mondiale. Piccola curiosità: si era sparsa la voce che il nuovo allenatore sarebbe stato Thomas Enqvist, 49 anni ed ex numero 4 del mondo, ma lo svedese dopo dubbi e ripensamenti, avrebbe declinato l’offerta a causa di motivazioni personali.
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